Storia del Duomo di Chieri
Il blog di Gigamind non ospita solo articoli di informatica e tecnologia, ma vuole essere anche uno spazio di condivisione e di scrittura. Oggi parliamo della chiesa più importante della nostra città, il Duomo di Chieri (provincia di Torino), più correttamente conosciuto come la Collegiata di Santa Maria della Scala, il quale è un’opera maestosa che, nel corso dei secoli, ha raccontato la storia della città di Chieri e la sua evoluzione artistica e architettonica.
L’attuale struttura gotica della collegiata venne edificata tra il 1405 e il 1436, grazie all’impegno del Capitolo dei Canonici, del Comune, del Duca Amedeo VIII e delle principali famiglie chieresi. Questa imponente struttura gotica sostituì una chiesa romanica che era stata costruita attorno al 1016 dal vescovo di Torino Landolfo. Di questa chiesa romanica sopravvivono ancora oggi la cripta e il battistero all’interno del Duomo.
Ma la storia del Duomo di Chieri va ancora più indietro nel tempo. Infatti, la chiesa romanica di Landolfo era stata eretta su una chiesa paleocristiana risalente al V-VI secolo e sul suo cimitero. Gli scavi archeologici hanno restituito numerose tracce di questi primi insediamenti religiosi.
La Collegiata di Santa Maria della Scala, con la sua forma a croce latina, lunga 74,35 metri, larga 20,80 metri per le navate e 26,70 metri per il transetto, e alta 17 metri, è una delle chiese più grandi del Piemonte. Solo il Duomo di Asti e quello di Saluzzo la superano per dimensioni. Il Duomo di Chieri, oltre al presbiterio e al battistero, ospita venti cappelle. Originariamente, il patronato di queste cappelle era conteso dalle famiglie più abbienti della città e dalle principali corporazioni di mestiere, che le dotarono di opere d’arte e preziosi arredi.
Per due secoli, la Collegiata mantenne il suo austero aspetto gotico. Tuttavia, a partire dal Seicento e ancor più nel Settecento, subì una pesante “barocchizzazione”. Stucchi e dipinti modificarono l’aspetto originario del presbiterio, del coro e delle cappelle. Le navate furono le uniche parti della chiesa a “salvarsi”, venendo semplicemente intonacate e dipinte di bianco.
Alla fine dell’Ottocento, un radicale restauro, volto a restituire alla chiesa il suo originario aspetto gotico, in realtà sostituì l’improprio “vestito” barocco con una non meno arbitraria decorazione di stile bizantino, in voga in quei decenni.
Nonostante queste trasformazioni, ogni secolo della sua esistenza ha lasciato un’eredità di prestigiose opere d’arte e preziosi arredi. Oggi, il Duomo di Chieri non è solo un luogo di culto, ma anche un monumento che testimonia la storia e l’evoluzione della comunità di Chieri attraverso i secoli.